domenica 22 agosto 2010

LE CONFESSIONI DI UNA TRAVESTA cap II

La cosa più imbarazzante a questo punto sarebbe fare un incidente, magari con una tristissima coppia di mezza età su una familiare, già mi vedo la scena, io che scendo tutta scarmigliata vestita da troia per fare la constatazione amichevole, sai le facce?

Senza andare di pessimismo, mi sono dimenticata di fare il pieno e ora fermarmi in autostrada non è proprio il caso, spero di trovare a Milano un distributore self service un po’ isolato, che palle! Ma dove ho la testa?

Milano. Ecco le prime luci, i grattacieli pigmei e l’intricato disegno degli svincoli a fare da porta alla città.

Bei maschioni infoiati preparatevi!! La Wanda è in arrivo!

Mi sposto nella corsia di destra infilo il sottopassaggio, un po’ veloce devo dire, sbuco nella notte illuminata dagli alti lampioni, semaforo, semaforo, giro a sinistra e mi trovo in quell’assurdità chiamata san Siro dove case popolari si alternano a condomini per milionari, tra lo stadio e l’ippodromo, tra la puzza dei cavalli e il caos di macchine, ho sempre pensato fosse da idioti finire ad abitare qui.

Questa è una delle mie zone d’azione, i parcheggi intorno allo stadio e il vicino parco riservano sempre piacevoli sorprese.

Mi fermo in uno spiazzo poco illuminato per completare la metamorfosi: via l’impermeabile, le nike si trasformano in un paio di sandali argentati con lacci alla caviglia, molto sexy! E per finire la parrucca, bionda che più bionda non si può, cotonata da sembrare un incrocio tra una pazza e una leonessa pronta a buttarsi sulla preda, speriamo prevalga quest’ultima.

Scendo dalla macchina per dare una controllata all’insieme e finalmente vedo riflessa nei finestrini un gran pezzo di troiana, pronta a solleticare le fantasie di qualunque maschio in età sessualmente attiva.

Sto per risalire in macchina quando un rombo e uno stridore improvviso mi sorprendono alle spalle, una luce improvvisa pochi secondi e tutto tace e il buio avvolge nuovamente la scena, un tir si è fermato mettendosi parallelo alla strada, la mia macchina diventa invisibile per chi passa sulla strada, ma è anche impossibile fuggire se la situazione diventa spiacevole, cosa abbastanza frequente con i camionisti, soprattutto se dell’est.

Dalla cabina scende uno sui 45 anni, piccoletto non più di 1metro e sessanta, però piazzato belle spalle e due bicipiti notevoli, peccato quella pancia, anzi quello stomaco da amante della birra.

Indossa un paio di calzoncini corti e gli immancabili sandali con calzino, sicuramente è tedesco o di quelle parti. Nonostante il mio senso estetico sia rimasto ferito, in queste circostanze chiudo un occhio e guardo a ben altro, per esempio al rigonfiamento della patta, che stavolta non c’è…cominciamo bene.

Si avvicina e mi dice qualcosa che ovviamente non capisco, non è tedesco sembra russo o qualcosa di simile, interessante…(per la cronaca pare che i russi abbiano dotazioni ben al di sopra della media).

Continua a ripetere quella frase e io continuo a non capirla.

Decido di passare al contrattacco usando un linguaggio universale, mi abbasso sedendomi praticamente sui talloni e comincio ad armeggiare con la cintura, lui non fa una piega e continua a fumare una sigaretta puzzolentissima.

La cintura è slacciata, ora tocca al bottone e poi alla cerniera, da sotto gli slip si intravede una forma che lascia ben sperare, con la mano destra abbasso l’ultimo lembo di stoffa che mi separa dal suo uccello mentre con la sinistra afferro un pezzo di carne di ottime dimensioni e circonciso, non completamente sveglio ma neanche a riposo…così apro la bocca e me lo faccio scivolare dentro.

Per fortuna il ragazzo non è allergico al sapone e a giudicare dal sapore ne ha appena fatto uso.

Adoro sentire in bocca un cazzo non ancora duro, girargli intorno con la lingua, delicatamente e sentire che si gonfia piano piano, trasformandosi in un palo con il quale è un vero piacere giocare.

Ma questo non smette di crescere! La lingua non riesco più a muoverla e la cappella mi arriva in gola, non ero pronta a tanta abbondanza e ancora un po’ rischio di soffocare.

Mi ritrovo davanti un cazzo da film, la mia mano non riesce a chiudersi intorno e la cappella è gonfia e con una forma perfetta per aprire la strada a un bel 20 centimetri di carne vogliosa.

Ho una particolare predilezione per i cazzi circoncisi adoro leccare la cappella con voluttà per interminabili momenti, godermela senza fretta prima di farmi riempire la bocca. Alzo gli occhi e incrocio lo sguardo del camionista dal sorriso che mi fa capisco che apprezza molto quello che sto facendo per lui, la sua voce si è fatta più roca e mentre mi dice qualcosa mi afferra la testa con le mani e mi fa ingoiare tutto l’uccello, poi con movimenti sempre più rapidi mi costringe ad un frenetico su è giù, bastano pochi attimi e sento le sue mani serrarsi come morse, il cazzo comincia a sussultare e una serie di violenti schizzi riempiono la mia bocca di sperma, in quantità così abbondante che comincia a colarmi sul mento. Stordita da tanta abbondanza riapro la bocca e comincio a leccare la cappella e a ripulirla tutta. Ancora in ginocchio mi appoggio con la schiena alla portiera della macchina per riprendere fiato, il toro si è già riallacciato i pantaloni e si avvia verso il camion, faccio una certa fatica a rimettermi in piedi, non mi ero accorta che le gambe si erano quasi addormentate a furia di stare piegate.

Come inizio di serata non c’è male, ora mi tocca però rifarmi il trucco il ragazzo aveva un idrante in mezzo alle gambe, non che mi dispiaccia, però adesso mi ritrovo con il rossetto spalmato su mezza faccia.

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